
I benefici del rapporto uomo-cavallo: la ippoterapia
La ippoterapia: terapia con il cavallo
L’importanza della riabilitazione equestre è ormai largamente riconosciuta a livello scientifico e trova impiego nella cura di moltissime patologie, anche molto gravi. Il rapporto che si stabilisce tra uomo e cavallo, infatti, è in grado di svolgere un’attività terapeutica di immenso valore soprattutto grazie alle tante qualità possedute da questo grande ma sensibilissimo animale.
Breve storia dell’ippoterapia
Per ripercorrere la storia della ippoterapia bisogna partire da molto lontano, poiché già Ippocrate, nel 400 a.C., scriveva circa i benefici del rapporto fra uomo e cavallo per combattere alcuni disturbi come l’insonnia, attraverso cavalcate liberatorie e rilassanti. Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, poi, in alcune nazioni europee, per lo più nel nord, venivano introdotti programmi di riabilitazione con l’aiuto di questi animali.
In Italia la ippoterapia è stata utilizzata intorno agli anni Settanta grazie alla dottoressa Citterio attraverso l’ANIRE, ovvero l’Associazione Nazionale Italiana per la Riabilitazione Equestre, anche se già verso la metà del 1700 il medico Giuseppe Benvenuti aveva affrontato questo argomento nei suoi documenti scientifici. Attualmente anche il Ministero della Salute ha redatto alcune linee guida circa l’uso di animali nella cura di molte malattie fisiche e mentali nel quale il cavallo ricopre, senza dubbio, un ruolo molto importante.
Curare con i cavalli da equitazione
Molte sono le patologie cliniche che possono trovare un valido supporto nell’uso di animali e, in particolar modo, del cavallo da equitazione. Ciò perché esso mostra una spiccata intelligenza ed una particolare sensibilità, doti fondamentali per stabilire un rapporto solido con i malati, a prescindere dal tipo di patologia da trattare. Infatti sia che si tratti di problemi neuro-motori sia che si tratti di svantaggi psicologici, la relazione che si stabilisce tra uomo e cavallo permettere di raggiungere obiettivi rieducativi importanti.
Le fasi previste dalla riabilitazione equestre prevedono tre livelli diversi.
Primo Livello
Nel caso in cui il paziente non sia in grado di mantenere da solo una posizione idonea a rimanere in sella, è necessaria la presenza dell’istruttore ed il primo approccio uomo-cavallo avviene a terra.
Secondo Livello
La rieducazione equestre, invece, prevede un coinvolgimento attivo del paziente anche se in presenza del terapista sia a terra che in sella, a seconda del tipo di percorso previsto.
Terzo Livello
Nel caso di equitazione sportiva vera e propria, poi, il paziente può eseguire tutti le attività in modo del tutto autonomo, eventualmente partecipando anche a gare.
Perché è importante stabilire un rapporto uomo-cavallo
La Pet Therapy in generale e l’ippoterapia in particolare, sono fondamentali nella cura di un grande numero di patologie differenti. Questo perché ciò implica la necessità di prendersi cura di un soggetto debole, l’animale, invertendo, così, i ruoli prestabiliti ovvero quelli che vedono il malato (sia per deficit cognitivo sia portatore di handicap) dipendente da un’altra figura, medica o genitoriale.
Nel caso della ippoterapia è proprio chi presenta particolari problematiche che è chiamato a svolgere una parte attiva, determinando in questo modo una crescita interiore, una presa di coscienza della propria importanza ed un importante sviluppo dell’autostima. Inoltre montare un cavallo da equitazione significa anche mettere in moto una serie di fasci muscolari, dover aumentare l’equilibrio e sollecitare vari sensi come la vista, l’udito ed il tatto.
Migliorare la qualità della vita attraverso l’ippoterapia
L’utilizzo della riabilitazione equestre, come accennato, trova largo impiego in diverse patologie della sfera fisica, neuromotoria, psicomotoria, cognitiva, emotiva e psicologica. È ampiamente dimostrato, infatti, che soggetti affetti da autismo, sindrome di Down, paralisi cerebrale ma anche quelli con gravi handicap fisici a seguito di incidenti, riescono ad ottenere risultati eccellenti grazie all’ippoterapia.
Lo stesso Ministero della salute ha individuato una serie di fattori che incidono sul buon andamento di questa metodo di cura. Molti di essi sono legati alla natura stessa del cavallo da equitazione, alla sua sensibilità ed alla capacità di trasmettere emozioni. Inoltre l’andatura regolare permette al corpo del paziente di adattarsi perfettamente alla sua ritmicità, prevedendo i movimenti; le variazioni di luminosità e colori dell’ambiente circostante, poi, hanno una funzione di stimolazione visiva e catturano l’attenzione.
Tutto questo si somma anche alla presenza di odori, suoni e sensazioni tattili che hanno sui malati una grande funzione evocativa. Prendersi cura di un animale di grandi dimensioni accarezzandolo e massaggiandolo, inoltre, ha come risposta degli atteggiamenti di gratitudine che nel paziente ricoprono una fondamentale importanza perché sviluppano in loro un sentimento di utilità che ne accresce l’autostima.